John Barth è stato uno scrittore e critico statunitense. Ha teorizzato l’esaurirsi delle forme della tradizione moderna e il definirsi di una narrativa postmoderna fondata sul recupero del mito e della fiaba. Nei romanzi L’opera galleggiante (The floating opera, 1956), Fine della strada (End of the road, 1958), Il coltivatore del Maryland (The sot-weed factor, 1960), Giles, ragazzo-capra (Giles goat-boy, 1966) ha tracciato, con straordinario gusto narrativo e funambolica perizia tecnica, una sorta di allegoria delle costanti grottesche e assurde della condizione umana. Nei racconti di La casa dell’allegria (Lost in the funhouse, 1968), in Chimera (1972), in Lettere (Letters, 1979), parodia del romanzo epistolare settecentesco che ha per protagonisti i personaggi dei precedenti romanzi barthiani, le componenti sperimentali e la riflessione metanarrativa si accentuano: l’artificio fabulatorio diventa l’oggetto del narrare. Nel 1982 ha pubblicato Romanzo sabbatico (Sabbatical: a romance), cui sono seguiti I racconti della marea (The tidewater tales, 1987), L’ultimo viaggio di qualcuno il marinaio (The last voyage of somebody the sailor, 1991), C’era una volta (Once upon a time, 1994) d’ispirazione autobiografica, Dove tre strade s’incontrano (Were three roads meet, 2005).
I suoi romanzi in Italia sono editi da minimum fax.
Fonte immagine: copertina del volume L'algebra e il fuoco. Saggi sulla scrittura, minimum fax 2013